Mentre il tecnico francese lascia la panchina del Real dopo aver ottenuto in due anni e mezzo nove trofei, il campione portoghese si accasa in Italia dopo nove anni di permanenza in Spagna, nei quali ha totalizzato 438 presenze e 450 gol, risultando il miglior marcatore della storia del Real Madrid, dopo aver superato e distaccato in questa speciale classifica Raúl. Era un centravanti dotato di senso del gol, rapidità, tecnica sopraffina e costanza di rendimento. L’obbligo per la proprietà era ed è quello di procedere alla definizione della nuova linea di lavorazioni, senza lasciarsi ammaliare dalla sirena Ronaldo. Gianfranco Zigoni ha sempre tifato per noi, e l’ha anche ammesso … E, con questa drammatica situazione presente anche in tutto il Paese, si dà una barca di milioni ad uno solo che, per quanto bravo, è sempre e solo uno. Intanto iniziamo a chiarire per coloro che sono sprovveduti quanto me, chi è questo CR7. Chi pasteggia alla Caritas o occupa abusivamente un alloggio per evitare di andare a dormire sotto qualche cavalcavia. E le conseguenze non si sono fatte attendere perché dal primo turno del 23 luglio è iniziato per i lavoratori dello stabilimento Fca-Sata di San Nicola di Melfi un lungo periodo in cui sarà applicato il contratto di solidarietà.
7-6-2016 Pasadena Colombia 2 – 1 Paraguay Coppa America Centenario – 1º turno 1 cap. Berlusconi è anche il patron più vincente per trofei: sotto la sua gestione il Milan si è laureato 8 volte campione d’Italia, 5 volte campione d’Europa e ha conquistato 2 Coppe Intercontinentali e 1 Coppa del mondo per club; ha inoltre vinto 7 Supercoppe italiane, 5 europee nonché una Coppa Italia, per un totale di 29 trofei ufficiali in 31 anni (26 dei quali durante i 20 anni di presidenza). Che, per qualche motivo, discenderebbe da quel gol. Non è necessario essere un economista di grido o un rampante manager per osservare che, con una situazione finanziaria non proprio florida, l’operazione CR7 non doveva nemmeno essere pensata. E’ andato a vedere cosa c’era dall’altra parte dell’oceano, sbirciando appena per via degli infortuni, dopodichè è atterrato qui, fra mille scetticismi. In campionato la squadra non va oltre il 13º posto, peggiore piazzamento in Ligue 1 degli ultimi quindici anni. Il calciomercato può rendere grande un club o uccidere una squadra perché puoi comprare e poi vendere un giocatore che ti può aiutare a ridurre le perdite.
Anche perché non è da escludere che questa mastodontica operazione di marketing non sia poi un salto nel buio, ma un vantaggio erariale per il presidente della Juventus Andrea Agnelli. La messa in gioco di 350-400 milioni per accaparrarsi Ronaldo e, grazie a lui, mettere una seria ipoteca su un possibile triplete, mi lascia indifferente. Questo è CR, alias Cristiano Ronaldo! Si tratta di Cristiano Rolando, il fuoriclasse portoghese del Real Madrid, cinque volte premiato con il “Pallone d’oro”, oltre che per tre volte vincitore della Champions League. E a fronte di questa scandalosa (per me) notizia non c’è stato alcun commento negativo? Balle. Lo dimostra il fatto che a Brindisi, tanto per rimanere in una realtà che ci riguarda da vicino, c’è chi muore ammazzato nel tentativo di fare saltare un bancomat. Per questo fenomeno (uscito però anzitempo dai recenti Mondiali in Russia, così come altre pseudo stelle del firmamento calcistico internazionale) la Juventus sborserà 112 milioni di euro: 100 andranno al Real, gli altri 12 per il “contributo di solidarietà previsto dal regolamento Uefa” e gli “oneri accessori”.
Non si escludono sorprese, ma l’operazione è ai limiti dell’impossibile, per questioni economiche (ci vogliono almeno 80 milioni) e ambientali (vi ricordate cosa accadde per il trasferimento di Higuain alla Juve?). Inoltre il club bianconero dovrà spendere per l’ingaggio circa 250 milioni, per pagare i 30 milioni netti annui pattuiti! L’Inter se lo assicura nell’ambito dell’operazione che portò Vampeta a Rio, forse un po’ per caso, proprio come Javier Zanetti. Purtroppo questa intimidazione, forse perché lanciata da una sigla sindacale ininfluente in fabbrica, non è andata a buon fine. Il Real Madrid del 1956-57 non è cambiato molto da quello che alzò la coppa l’anno prima: capitano è sempre Miguel Muñoz, centrocampista difensivo ormai a fine carriera (è la sua nona stagione con le merengues), mentre la porta è affidata ancora ad Adelarpe. Alla seconda stagione vince nuovamente il campionato, ma viene eliminato in Coppa di Grecia dal PAOK e in Champions League dal Manchester United. Nel mezzo sta lInter, che rispetto alle romane ha una partita in meno (il derby): i nerazzurri appaiono in ripresa ma perdere il derby potrebbe significare far avvicinare il Milan e rendere i cugini rossoneri unavversaria più che concreta sulla strada verso la qualificazione alla prossima Champions League.