La prima disciplina sportiva ad adottare la maglia azzurra quale simbolo di appartenenza all’Italia fu il calcio. Il caso più comune era quello in cui a un giocatore, sotto contratto personale con un fornitore tecnico, veniva impedito da quest’ultimo di esibire lo sponsor tecnico della squadra di appartenenza sulle divise da gara. Dal 1984 fino al 1998 lo stemma sulle maglie corrispose al logo istituzionale della FIGC, modificato solo una volta nel 1991. Dal 1999, pur mantenendo la Federcalcio un proprio logo, sulle maglie azzurre comparve nuovamente lo scudetto tricolore, che venne apposto sulle casacche fino al 2006, quando la FIGC ripropose nuovamente sulle divise il proprio logo, peraltro modificato in quel periodo. 5 dicembre di quell’anno, l’Italia ospitò un’amichevole contro l’Argentina e i giocatori della selezione italiana scesero in campo con una inedita maglia verde, sulla quale veniva mantenuto lo stesso stemma usato in quel periodo. ROMA (prima maglia) – ufficiale – La nuova maglia è ispirata al periodo di Campo Testaccio, il primo stadio di proprietà del club, sito nell’omonimo quartiere romano di Testaccio. La preparazione atletica per affrontare ogni nuova sfida passa anche dall’abbigliamento con cui decidi di scendere in campo.
Il 2023 è stato anche un grandissimo anno per le maglie celebrative o limited edition, con un ritorno importante dello stile vintage. Dal 2013, con l’acquisto della struttura da parte della Mapei, a sua volta proprietaria e sponsor del Sassuolo, il nome dell’azienda è stato affiancato a quello originale dell’impianto, divenuto Mapei Stadium-Città del Tricolore. La sfida più importante tra le due nazionali è stata la finale per il terzo posto della Confederations Cup 2013, milan seconda maglia in cui gli Azzurri conquistarono il bronzo ai tiri di rigore dopo il 2-2 dei tempi supplementari. Nel 2012-2013 la squadra ottenne nuovamente il secondo posto nel girone I della Serie D, qualificandosi per la fase play-off, dove si arrese agli ottavi di finale. La squadra così ridisegnata da Vignolini si attestò stabilmente nei quartieri alti della classifica, venendo promossa per la prima volta in Serie B grazie al secondo posto dietro il Leone Palermo. Una divisa che condusse il Perù al secondo turno dei Mondiali del ’78 in Argentina, rimasta senz’altro nell’immaginario dei tifosi anche per quella spedizione. Per i tifosi più appassionati, abbiamo anche le maglie replica dei giocatori più amati, come la maglia di Ronaldo o quella di Messi, che ti permettono di sentirti un campione ogni volta che la indossi.
Il primo confronto con l’Uruguay fu quello ai Giochi olimpici 1928: in semifinale, i sudamericani si imposero per 3-2. Le due squadre si ritrovarono dopo oltre quarant’anni, nel primo turno dei Mondiali di Messico 1970: l’incontro finì 0-0 ed entrambe accedettero ai quarti di finale. L’incontro finì 3-2 per gli inglesi, ma la grande prestazione degli azzurri valse loro il titolo di «leoni di Highbury». Di seguito l’elenco degli allenatori dall’anno di fondazione a oggi. Tuttavia queste problematiche divennero sempre più rare nel corso degli anni, fino a scomparire, grazie anche ai nuovi spazi che hanno trovato gli sponsor sull’equipaggiamento calcistico dei giocatori, e lasciati «liberi» dal fornitore tecnico della squadra, come gli scarpini o (nel caso dei portieri) i guantoni. Sono esposti numerosi cimeli della nazionale italiana dal 1922 ad oggi (palloni, medaglie, scarpe, maglie, ecc.), oltre a un centro informativo digitale con archivio di fotografie e filmati. Ad oggi la tifoseria cosentina presenta una scissione del tifo organizzato, con gruppi ultras presenti sia in Curva Sud, intitolata a Donato Bergamini, che in Curva Nord, intitolata a Massimiliano Catena.
I prezzi variano in base alla complessità della personalizzazione e al numero di pezzi ordinati, ma in genere il costo per una singola maglia personalizzata si aggira intorno ai 50 euro. Un’altra novità è l’aggiunta di un pattern di uno o due toni più chiaro (fino al bianco caldo) sul giallo di base. Armeggiamento fra due cavalieri armati di lancia, il quale spettacolo militare fu molto in fiore in Italia nel secolo XIV. La stagione 1996-1997, segnata da due avvicendamenti in panchina, si chiuse con la retrocessione dei calabresi in Serie C1, avvenuta negli ultimi minuti di gioco dell’ultima giornata di campionato. La crisi societaria diventa sempre più grave: il fallimento era alle porte e l’amara retrocessione in Serie D della stagione 1973-1974 parve segnare l’epilogo della storia del sodalizio cosentino. Il logo Puma era sulla sinistra, sotto al tricolore, e i numeri (in blu notte) sul lato destro. Vedendo il loro capo a terra ed il loro compagno rantolante sotto la stretta dello studente, non esitarono più e si scagliarono innanzi colle baionette calate. Può inoltre apparire all’interno dei numeri di gioco sul retro della maglia e può essere presente, se richiesto dallo sponsor stesso, anche sulla canotta indossata sotto la divisa da gioco.
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