Senza dubbio si trattò di una scelta assai particolare, in quanto sono pressochè assenti precedenti nella storia del calcio di unire in una divisa la mitologia di un paese con una squadra, facendo di fatto accrescere il sentimento di identità nazionale dei tifosi. La seconda divisa venne indossata al campionato del mondo 1986 solamente nell’incontro con la Corea del Sud, nell’abbinamento maglia e pantaloncini bianchi, con calzettoni azzurri, mentre non fu mai utilizzata sia al campionato d’Europa 1988 sia al campionato del mondo 1990. Più in generale, fu indossata solamente in altre due occasioni: nell’amichevole del 31 marzo 1988 a Spalato con la Jugoslavia e nell’incontro di qualificazione al campionato d’Europa 1992, del 22 dicembre 1990 a Limassol contro Cipro. L’ultima seconda divisa firmata Nike, quella del 1998, venne indossata solamente nella gara d’esordio del campionato del mondo 1998, maglia inter 2024 l’11 giugno a Bordeaux contro il Cile. La seconda divisa approntata dallo sponsor tecnico non venne utilizzata al campionato d’Europa 1980, disputato in Italia. Anche la seconda divisa presentò, per un anno intero, il lutto al braccio destro come conseguenza della tragedia di Superga del 4 maggio 1949, dove perì in un incidente aereo tutta la squadra del Grande Torino. L’Olanda resta protagonista con il terzo gradino del podio, con la casacca tutta arancione (li chiamavano gli «Oranje di fuoco» o «Arancia meccanica») della nazionale che nel 1974 perse la finale mondiale contro la Germania Ovest, a sua volta presente con l’icona Beckenbauer e quella maglia bianca con i numeri neri al 45esimo posto, tre meno della sorella che tra l’88 e il ’91 si presentò con una specie di V sul petto con i colori della bandiera tedesca, e che con quella divisa trionfò al Mondiale di Italia ’90.
Nella sua versione serigrafata invece, utilizzata al campionato del mondo 1994, venne indossata contro l’Irlanda nella classica versione maglia e calzettoni bianchi con pantaloncini azzurri e contro la Nigeria in una versione interamente bianca. L’alternativa alla prima divisa (maglia celeste e pantaloncini e calzettoni marrone) consisteva nell’utilizzo di pantaloncini e calzettoni bianchi. Nell’iconico mondiale di Messico 1970, l’Italia indossò per la prima volta la maglia bianca in un incontro della Coppa del Mondo: in occasione della gara con Israele, la seconda divisa fu composta dalla maglia bianca abbinata a pantaloncini e calzettoni azzurri. Il 29 agosto 2022, la Puma presentò l’ultima seconda divisa della sua sponsorizzazione: su base bianca vi erano delle strisce tricolori nella parte centrale, snodandosi anche sulle maniche. La seconda divisa del biennio 1995-1996 fu indossata una sola volta, in occasione dell’incontro di qualificazione al campionato d’Europa 1996 giocato il 29 marzo 1995 a Kiev con l’Ucraina, in un completo che presentava maglia e pantaloncini bianchi, con calzettoni azzurri.
Le prime maglie a polo proposte dall’azienda francese Le Coq sportif, furono riproposte anche nella seconda divisa: alla maglia bianca venivano aggiunti il colletto e i bordi maniche azzurri, con strisce tricolore. Anche i pantaloncini della seconda divisa, di color bianco, furono ispirati al pugilato, con un’alta fascia in vita al cui centro vi era la bandiera italiana incastonata in un riquadro dorato, a imitazione della cintura di un pugile. Con il passaggio da Kappa a Puma, nel 2003, come sponsor tecnico, lo stemma compare per la prima volta al centro della maglia (e non più a lato sinistro) e anche sui pantaloncini degli Azzurri. Il profilo delle maniche è nero così come le strisce verticali sui fianchi della maglietta. Molte squadre e leghe offrono app ufficiali dove puoi seguire aggiornamenti live delle partite direttamente sul tuo smartphone. In conclusione, seguire le partite di calcio in diretta è diventato molto più accessibile grazie ai progressi della tecnologia.
La maglia fu la stessa indossata al campionato d’Europa 2012, con l’aggiunta di dettagli stilistici che si trovavano nella divisa del 1982: i colori del colletto e degli orli delle maniche blu, con inserto tricolore, richiamavano quelli originali, mentre la stampa dorata presente all’interno del collo ripropose tutti i risultati delle partite disputate al mondiale di Spagna e il numero applicato sul retro aveva lo stesso font di quello utilizzato in quella edizione del torneo. Tra le terze divise degli estremi difensori, principalmente di colore verde o rosso, spicca la divisa oro del biennio 2006-2007, sia per l’unicità di quel colore nella storia della nazionale di calcio dell’Italia, sia perché rimasta impressa nell’immaginario collettivo di tutti i tifosi, in quanto indossata da Gianluigi Buffon in occasione finale del campionato mondiale di calcio 2006 contro la Francia, che ha consegnato agli Azzurri il quarto titolo mondiale. La divisa da trasferta del biennio 1996-1998 non venne mai utilizzata nel campionato d’Europa 1996, ma fu indossata in tre occasioni, nel classico completo maglia e calzettoni bianchi con pantaloncini azzurri, contro Ungheria, Moldavia e Francia.