Le maglie più belle della storia del calcio Nella prima metà degli anni ’70 la pratica del calcio in Estonia era ormai limitata ai soli cittadini russi. All’epoca la composizione della compagine estone era influenzata dalle politiche di conferimento della cittadinanza. Secondo la stampa estone, l’EFA aveva altresì ingannato la FIFA, perché la maggior parte dei 97 giocatori che avevano ricevuto il diritto di rappresentare l’Estonia non avevano fatto richiesta di cittadinanza. In seguito fu chiarita la ragione del rinvio: la nazionale scozzese si era allenata allo stadio Kadriorg la sera prima della partita e aveva trovato la luce dei riflettori inadeguata. La nazionale di calcio dell’Estonia (est. Prima della seconda guerra mondiale, la selezione estone fu allenata da sette diversi allenatori ungheresi, tra cui Antal Mally, alla guida dell’Estonia in due periodi distinti. L’Estonia riguadagnò l’indipendenza il 20 agosto 1991. La prima partita (non riconosciuta dalla FIFA) della nazional estone dopo questo evento risale al 15 novembre 1991, nella Coppa del Baltico contro la Lituania, mentre la prima partita ufficiale, un’amichevole, fu giocata allo stadio Kadriorg di Tallinn contro la Slovenia il 3 giugno 1992 e terminò con il risultato di 1-1. Questa la squadra estone scesa in campo sotto la guida dell’allenatore Uno Piir: Mart Poom, Urmas Hepner, Igor Prins, Urmas Kaljend, Meelis Lindmaa, Toomas Kallaste, Tarmo Linnumäe, Indro Olumets, Martin Reim, Sergei Ratnikov, Risto Kallaste, Viktor Alonen, Urmas Kirs, Marko Kristal e Aleksandr Puštov.

Nel 2009 il calcio estone celebrò il proprio centenario e salutò due calciatori simbolo della nazionale, il primatista di presenze Martin Reim, che il 6 giugno si congedò dalla nazionale nell’amichevole contro la Guinea Equatoriale, e il veterano Mart Poom, portiere, che concluse l’esperienza con la rappresentativa estone il 10 giugno contro il Portogallo. Con la cosiddetta rivoluzione cantata, i paesi baltici innescarono la catena di eventi che avrebbe portato alla loro indipendenza e il calcio giocò un ruolo importante in questo processo di riconquista dell’autonomia nazionale. Quando le truppe sovietiche invasero nuovamente l’Estonia, alcuni dei migliori giocatori del paese, tra cui Richard Kuremaa, Elmar Tepp, Valter Neeris, si erano spostati altrove o erano fuggiti nei paesi occidentali. Il 18 luglio 1990 si tenne una partita amichevole tra l’Estonia e la Lituania allo stadio Kadriorg di Tallinn, per commemorare l’ultima partita ufficiale giocata tra le due nazionali rappresentanti paesi indipendenti, tenutasi cinquant’anni prima.

Due innesti di qualità che vanno a sommarsi a un organico di primissimo piano. Le dimissioni di Teitur Thordarson alla fine del 1999 aprirono la strada a Tarmo Rüütli, che per le prime due partite fu rimpiazzato dal traghettatore Aivar Lillevere, nominato c.t. Le qualificazioni al Mondiale del 1998 si chiusero per gli estoni al quinto posto nel girone da sei squadre, con 4 punti ottenuti e un bilancio di 4 gol segnati e 16 subiti. Teitur Þórðarson. La sua prima vittoria fu ottenuta al quinto tentativo, il 5 ottobre 1996, con il successo per 1-0 sulla Bielorussia allo stadio Kadriorg, in una gara valida per le qualificazioni al campionato del mondo 1998. A decidere l’incontro fu un gol di Sergei Hohlov-Simson. La rivista estone Sporditäht piazzò l’incontro Estonia-Scozia (0-0) del 1998 nella top 10 degli eventi sportivi dell’anno. Per protesta, la nazionale estone si rifiutò di giocare l’incontro. Altri elementi di spicco della storia della nazionale sono l’esperto attaccante Andres Oper e il fantasista Konstantin Vassiljev.

Il 26 luglio 1928, a Tallinn, batté per 6-0 la Lituania, ottenendo la vittoria più larga della propria storia. La squadra esordì nel 1920 e partecipò ai Giochi olimpici del 1924. Occupata dai sovietici nel 1940, l’Estonia divenne parte dell’Unione Sovietica, per poi riottennere l’indipendenza solo nel 1991; il 3 giugno 1992 la neocostituita nazionale estone esordì pareggiando per 1-1 a Tallinn contro la Slovenia. Circa quattro mesi prima della partita contro gli sloveni, l’FC Flora presentò alla federcalcio estone (EFA) un ultimatum firmato da 25 calciatori, che sostenevano che «dovrebbero fare parte della nazionale estone solo coloro che hanno acquisito la cittadinanza estone sulla base della continuità legale». Da quando la Polonia ha conquistato il bronzo mondiale nel 1982, il prodotto interno lordo del Paese si è infatti moltiplicato di otto volte e, dettaglio da non sottovalutare, l’Europeo di calcio 2012 condiviso con l’Ucraina ha permesso investimenti ingenti per creare centri sportivi, nuove strutture d’allenamento e stadi altamente all’avanguardia in quattro delle maggiori città del paese (Varsavia, Breslavia, Poznan, Danzica).