blonde woman in boots standing on stairs Nel 1990 la squadra raggiunse la finale della Coppa UEFA, sconfitta nuovamente dalla squadra bianconera, in un torneo che ha visto per la prima volta due squadre italiane contendersi un trofeo confederale. I rosanero sono ormai consolidati ai piani medio-alti e puntano all’Europa, ma il 20 settembre al “Barbera” per due/terzi del match non si notano le differenti ambizioni: sono gli etnei a passare a metà primo tempo con un’iniziativa personale di Corona che “ubriaca” di finte Zaccardo e poi trafigge Agliardi; i padroni di casa pareggiano immediatamente con la loro bandiera Giovanni Tedesco e in avvio di ripresa si portano sul 2-1 con un tiro da lontano di Simplicio sul quale è evidente la complicità di Pantanelli; combina una frittata peggiore Agliardi, il quale venti minuti dopo non addomestica di petto un assist tentato da Mascara e fa carambolare il pallone in rete; passano solo due minuti ed il Palermo si riporta in vantaggio con rigore trasformato da capitan Corini, chiudendo poi i giochi con Amauri, tra le proteste catanesi (i padroni di casa avevano proseguito l’azione nonostante Mascara fosse rimasto a terra a seguito di un contrasto a centrocampo); le successive reti di Barzagli e Spinesi fissano il risultato sul 5-3. Non c’è il tempo di riprendersi dalla delusione perché incombe il turno infrasettimanale, nel quale è previsto l’altro derby, quello col Messina: al Massimino si vive un’altra serata altalenante, col Catania che nella ripresa rimonta l’iniziale vantaggio di Floccari grazie alla premiata ditta Mascara-Spinesi, ma perde il proprio numero 10, che viene espulso per doppia ammonizione dopo il momentaneo 1-1 per essersi tolto la maglietta; bastano pochi minuti ai giallorossi per siglare il definitivo 2-2. Seguono due trasferte contro squadre del calibro di Fiorentina ed Inter: in entrambe si torna a casa sconfitti, ma a San Siro si sfiora il colpaccio e si raccolgono i consensi della critica, grazie all’eurogol di Mascara e al rigore parato da Pantanelli al “Jardinero” Cruz.

Le cose però si complicano maledettamente una settimana dopo a Marassi contro una Sampdoria che, pur potendo puntare solo all’Intertoto, gioca a viso aperto e vince grazie alla complicità di un Pantanelli sempre più irriconoscibile, che si fa beffare sul proprio palo da un tiro scagliato da posizione laterale da Zenoni. Si volta pagina superando, dopo tempo immemore, il primo turno di Coppa Italia, grazie ad un Polito in versione para-rigori nella sfida risolta proprio ai tiri dal dischetto contro la Triestina al “Nereo Rocco”. Gremio-Pachuca, sfida senza appello. Seguono due sconfitte con big come Inter e Fiorentina; alla 5a giornata, la sfida casalinga infrasettimanale con l’Empoli diventa già importante in chiave salvezza. Il Torino vince a Brescia e tutto si rimanda all’ultima, decisiva, giornata: il Catania sfida l’Albinoleffe, compagine che si trova in zona playout ma che può sperare ancora nella salvezza diretta; di contro, gli uomini di De Biasi devono affrontare in casa l’ormai retrocessa Cremonese; in caso di vittoria dei granata, alla squadra di Marino non basterebbe un pari per difendere il 2° posto ed evitare i playoff, a causa degli scontri diretti a sfavore. Lo testimoniano le sconfitte contro Lazio e Reggina, che affievoliscono l’entusiasmo per la vittoria interna contro l’Udinese dell’applaudito ex Marino, compagine che staziona in zona Champions League.

Con la maglia del Real in 292 partite segna 311 gol e vince due campionati spagnoli, due Coppe del Re, due Supercoppe spagnole, quattro Champions League, due Supercoppe UEFA e tre Coppe del mondo per club FIFA. I dettagli dorati su colletto, polsini e spalle offrono un tocco di lusso che si addice ai 14 volte vincitori della Champions League e 35 volte della Liga. Lo fa in cambio di circa 22 milioni di euro, ben 14 in più di quanti ne aveva spesi la società transalpina la scorsa sessione estiva di mercato per assicurarsi le prestazioni dell’attaccante 25enne. Le difficoltà di trovare il giusto sostituto di Cristiano Ronaldo dopo i ‘no’ di lusso incassati per Neymar, Mbappé ed Hazard, hanno costretto la dirigenza delle ‘merengues’ ad optare per la soluzione «in casa», vantando il diritto di recompra sul calciatore, autore di ben 18 reti in Ligue 1 (più uno nella Coppa di Lega e 2 in Europa League) nella stagione 2017-18. Ma Mariano e CR7 sono legati a filo doppio non soltanto per l’avvicendamento nella slot occupata nella rosa del Real: il neo-acquisto dei ‘blancos’, infatti, non ha scelto un numero a caso per la sua avventura-bis nella capitale spagnola, bensì l’ambita ‘camiseta’ 7 che fu del cinque volte Pallone d’Oro, passato neanche due mesi fa alla Juventus.

L’esordio in una Serie A “mutilata” dalle scorie lasciate dallo scandalo Calciopoli (che ha comportato la retrocessione a tavolino della Juventus e penalizzazioni in classifica per Fiorentina, Reggina, Milan e Lazio) avviene il 10 settembre al “Sant’Elia” di Cagliari, dove si raccoglie un’inattesa vittoria, grazie ad una prodezza di Corona dal limite dell’area ed ai successivi salvataggi di capitan Pantanelli. Manca solo l’ufficialità. È stata postata su Twitter la pagina strappata del numero di France Football in edicola domani con la classifica completa del Pallone d’Oro e il croato Luka Modric al primo posto. Alla 3a giornata è in programma il derby col Palermo, che nel massimo campionato manca dagli anni ’60. Diversi sono i cambiamenti adottati dalla società per proseguire il progetto di radicamento in Serie A. Salutato Pasquale Marino, promesso sposo dell’Udinese, l’ad Lo Monaco punta sulla voglia di riscatto di Silvio Baldini, tecnico sulla soglia dei cinquant’anni, il quale ha perso lo smalto dopo un ottimo lustro ad Empoli nei primi anni del nuovo millennio. I rinforzi sono mirati e perlopiù low cost: a parametro zero vengono ingaggiati il trentenne guardiapali spagnolo Albano Bizzarri, che ha dei trascorsi da riserva nel Real Madrid ed è reduce da una retrocessione in Segunda Division col Nàstic di Tarragona, e l’esperto centrocampista Giacomo Tedesco, specializzato in salvezze grazie agli ultimi quattro anni passati a Reggio Calabria; rientrano dai rispettivi prestiti Polito, che si gioca il posto da titolare con Bizzarri, e Sabato, che rimane in qualità di vice-Vargas; la difesa si rinforza col lungagnone centrale Christian Terlizzi, esubero del Palermo, bloccato da un infortunio nella stagione precedente, trascorsa con la maglia della Sampdoria; non mancano le solite scommesse sudamericane, che portano i nomi di Cristian Llama, ventunenne esterno mancino strappato all’Arsenal de Sarandì, e soprattutto Jorge Martinez, funambolico fantasista del Nacional di Montevideo per il quale la società sborsa circa 3 milioni di euro, superando il record di spesa fissato un anno prima con Vargas.