Offriamo idee regalo a tutti coloro che anno amici uomo donna o bambino il cui sogno è diventare agili come puma e dribblare il loro mito del mondo del calcio. Successivamente passa al Siena e, dopo un anno di inattività, al Benevento in Serie C1. A partire dal successivo campionato disputato, quello di Serie C 1967-68 la Salernitana venne presieduta da Giuseppe Tedesco come commissario straordinario. In vista del torneo di Serie A 1998-1999, i granata realizzarono quindi un mercato molto intenso, sotto la direzione del ds Giuseppe Pavone. I granata si presentarono, così, all’ultima giornata con 2 punti da recuperare sulla quarta in classifica, l’Atalanta, e la necessità di batterla proprio nello scontro diretto finale, in programma allo stadio Azzurri d’Italia. A pesare sul giudizio del pubblico e sulle aspre contestazioni della tifoseria, oltre all’inesperienza dell’allenatore (all’esordio tra i professionisti), incisero una serie di iniziali prestazioni sottotono, che cozzavano con le promesse del tecnico riminese di proporre una manovra ariosa e avvolgente, nello stile proprio del Foggia del suo mentore Zdeněk Zeman. Nel campionato regionale di Eccellenza stagione 2001-2002, il Siracusa presenta una maglia azzurra dal richiamo antico, con una accentuata aderenza al corpo, dove alle estremità si notano una striscia bianca e con al centro il marchio dello sponsor tecnico Legea ed al centro lo sponsor ufficiale Helios Hotels, i pantaloncini ed i calzettoni sono bianchi.

All’inizio degli anni 1940 arrivano in maglia bianca Costanzo e Costa, due giocatori destinati a rimanere nella storia della società. Per la prima volta nella storia della Serie B a 20 squadre, 36 punti non furono sufficienti a ottenere la permanenza nella categoria. Dopo anni di lotte per non retrocedere miste a vane speranze di promozione, la Salernitana 1965-66 diede una svolta alla storia del club, conquistando il primato in classifica ed ottenendo dunque il ritorno nella seconda serie nazionale. Tuttavia, i magri risultati racimolati nel momento culminante della stagione, peraltro in sfide decisive che la vedevano opposta alle dirette concorrenti, frenarono le ambizioni della Salernitana, che concluse per la seconda volta consecutiva il torneo al 5º posto. Tuttavia, malgrado anche l’acquisto del «bomber» Franco De Falco e del portiere Roberto Renzi nel corso del mercato di riparazione, alla fine ottenne soltanto un decimo posto. Oltre alle decisive reti di Marco Di Vaio (21, capocannoniere) ed Edoardo Artistico (12), fu fondamentale l’apporto di un centrocampo di qualità (composto dal già citato Roberto Breda, dai fratelli Giovanni e Giacomo Tedesco e dal trequartista Alessio Pirri), oltre che di una difesa imperniata su cavalli di ritorno (Ciro Ferrara, Vittorio Tosto, rientrato a Salerno l’anno prima) e giovani di buone prospettive (Luca Fusco).

Lasciarono Salerno molti dei protagonisti del precedente ciclo e lo stesso allenatore Francesco Oddo. All’Arechi giunsero, così, molti calciatori di grande prospettiva: tra questi, il roccioso difensore camerunense Rigobert Song Bahanag (fresco delle esperienze in Coppa d’Africa e ai Mondiali di Francia), il talentuoso libero Salvatore Fresi (al suo primo ritorno, in prestito, a Salerno), i promettenti centrocampisti Marco Rossi, Ighli Vannucchi e, successivamente, Gennaro Ivan Gattuso (tutti e tre nel giro dell’Under-21) e, infine, l’ancora sconosciuto David Di Michele. Il Vestuti venne reso a norma solo il giorno prima della partita di esordio in Coppa Italia, quando dei giardinieri prelevarono delle zolle d’erba dai giardini del lungomare trasferendole sul campo di Piazza Casalbore. La squadra sfiorò anche la finale di Coppa Italia Serie C, terminando la sua corsa in semifinale, dopo un doppio pareggio con il Perugia. I colori e i disegni erano diversi anche nel corso delle partite, con il Bolton Wanderers, che aveva sia maglie rosa che maglie bianche con macchie rosse all’interno. Pur in netta crisi di risultati e gioco, la squadra riuscì ad acciuffare la salvezza, grazie anche ad alcune decisive reti del centravanti sudafricano Phil Masinga, che scacciarono lo spettro della retrocessione. Rinnovata negli interpreti (grazie agli arrivi di Giovanni Pisano, Massimiliano De Silvestro, Francesco Tudisco, Claudio Grimaudo, Pietro Strada) e nei componenti dell’area tecnica (allenatore Giuliano Sonzogni, direttore sportivo Renzo Castagnini), nella stagione 1992-1993, la squadra riuscì a stabilire un record di imbattibilità a lungo rimasto ineguagliato, inanellando 22 risultati utili consecutivi.

1. Salvo che il fatto costituisca reato piu’ grave, la violazione delle disposizioni di cui agli articoli 1 e 3 e’ punita con l’ammenda da euro duemila a euro ventimila. Agli albori del club vennero disputati 4 campionati di Prima Categoria organizzati dal Comitato Regionale Veneto. I campani ottennero in quella stagione un secondo posto in campionato, utile al salto di categoria. Nel corso dell’anno, la Salernitana si dimostrò una squadra molto difficile da battere (appena 9 le sconfitte in campionato, come l’Ascoli, promosso in Serie A), ma faticò moltissimo a vincere, per via di una scarsa attitudine realizzativa, colmata soltanto in parte dall’abilità nei calci piazzati del centrocampista Daniele Pasa, miglior marcatore granata del torneo. L’imprenditore sangiuseppese, già presidente del Foggia, immaginava un ruolo da società satellite per i granata. A sorpresa, nella stagione 1995-96, le strade della Salernitana e di Delio Rossi si separarono: il tecnico rientrò a Foggia, con l’obiettivo di riportare i satanelli, appena retrocessi, in massima serie. Guidata da Delio Rossi, giovane allenatore proveniente dalle giovanili del Foggia, la squadra fu duramente criticata alla vigilia del campionato e nel corso delle prime partite. Si ritorna sul mercato con Sergio Borgo, Stefano Di Chiara, Picella, Dalle Vedove e il portiere Lido Vieri.

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