Nel 1926, quando il sodalizio mutò il nome in Calcio Napoli, fu definita quella che sarebbe stata la classica tenuta da gioco casalinga della compagine partenopea, composta da maglia azzurra, nuova maglia napoli pantaloncini bianchi e calzettoni azzurri. I calzoncini sono bianchi con una striscia rossa a sinistra e una azzurra a destra. 1987-1988. In particolare, la maglia di tale stagione, in virtù dei successi in campionato e in Coppa Italia ottenuti l’anno precedente, era caratterizzata dalla presenza della patch dello Scudetto e di quella della Coppa Italia: la prima era cucita sul lato sinistro, mentre la seconda era cucita a destra, al di sotto del logo dello sponsor tecnico; il logo del club, invece, era collocato sulla manica destra della casacca. I calzoncini sono azzurri con strisce rosse ai lati e i calzettoni sono blu con inserti rossi e con il logo societario all’altezza della tibia. Le tre jersey erano completate da calzoncini bianchi e calzettoni azzurri.

I risvolti delle mezze maniche erano bianchi con bordo superiore blu scuro. Già dai primi anni ’80 Hummel stava realizzando divise originali per i danesi, l’86 sancì un ulteriore salto di qualità con una maglia per metà rossa e per metà a strisce sottili bianche e rosse, il tutto condito dalle tipiche frecce dello sponsor tecnico sulle maniche. Lo sponsor tecnico è presente con la scritta «GIVOVA» in bianco a destra e i loghi dorati sulle maniche. Negli anni sessanta o, quantomeno, per la maggior parte del decennio, la «prima maglia» della compagine partenopea rispettò il format «azzurro, con risvolti di colletto e maniche in bianco»; sebbene, per motivi scaramantici, il grosso delle gare della stagione 1964-1965 fu giocato con la «divisa di cortesia». Da entrambi i lati del collo, in prossimità del vertice della «V», partiva un bordino bianco che, percorrendo orizzontalmente la parte alta del petto, continuava, con andamento ondulato, lungo la mezza manica fino all’estremità della stessa, dove disegnava una curva che, abbracciando un lembo di tessuto – una sorta di breve prolungamento della manica – risaliva sul retro di quest’ultima, con il medesimo tracciato curvo, per attraversare, con un disegno ondulato, le spalle del corpino, fin quasi al centro, dove saliva verticalmente sino al collo, fiancheggiando un inserto di tessuto bianco (un piccolo rettangolo), ricompreso tra il bordino proveniente da destra e quello proveniente da sinistra.

Le estremità delle mezze maniche erano di bianco, come pure il tessuto che circondava un piccolo taglio sul fianco della manica stessa. Era dotata, inoltre, di colletto azzurro, con bordo costituito da una serie di segmenti bianchi, e scollo con abbottonatura a bottone unico, la cui paramontura, in tessuto bianco, restava visibile anche a colletto abbottonato, per via del particolare taglio dello scollo e per l’utilizzo di un occhiello ad anello. Polsini della mancia lunga e corpino terminavano con un bordo bianco, mentre sempre bianco era un righino che percorreva verticalmente, in posizione centrale, i lati del corpino. Sul retro, alla base del collo, era ricamata in bianco la scritta SSC NAPOLI. Tre furono le varianti del maglia home realizzate per il campionato 1990-1991, sebbene l’ormai classico design di base fosse il medesimo delle ultime annate del decennio precedente. Dal design a girocollo, partono sulle spalle le tre strisce simbolo del brand in versione dorata.

Gli sponsor delle squadre, sia tecnici sia commerciali, fanno la loro comparsa anche su altri indumenti quali pettorine, giacconi e berretti eventualmente indossati da giocatori, allenatore e staff seduti in panchina, oltre che sulle panchine stesse e sui cartelloni pubblicitari posti appositamente nelle zone delle interviste pre e post partita e anche delle conferenze stampa, facendo quindi da sfondo a quest’ultime. Di seguito la cronologia di fornitori tecnici dell’Udinese. In quegli anni il Maglie fu spesso inserito nei pronostici del Totocalcio, concorso istituito nel 1946. Di seguito alcune delle schedine che videro la presenza della squadra magliese. 2016-17 – 4º nel girone B della Promozione Veneto. 2011-12 – 9º nel girone A della Promozione Veneto. Nella sua storia il Foggia ha avuto più simboli, come le tre fiammelle sull’acqua, simbolo della città di Foggia, gli stessi colori sociali, ma soprattutto il diavolo, adottato già dalla sua fondazione, ma comparso nello stemma del Foggia solamente nel 1990. Grazie al diavolo, simbolo anche del Milan, i giocatori del Foggia, di notorietà inferiore rispetto alla società lombarda, vengono chiamati «satanelli». La stagione 2020-2021 è per il Foggia la 42ª partecipazione nella terza serie del Campionato italiano di calcio.

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